Personaggio

Basile Francesco


Nato a bologna l' 1-2-1934. giornalista professionista de "il Resto del Carlino". Ha seguito la Nazionale in diverse trasferte come i Mondiali in Corea. E' subentrato a "Stadio"  all'inidmenticabile Gianni Falchi.

I RICORDI DI FRANCO LUDOVISI

Non giocava in squadra con me: lui era prima base dei Tiger, il prima base più atipico che ci potesse essere perché non era molto robusto e alto, non era un battitore di potenza come si richiedeva allora a chi giocava in prima, ma in compenso era affidabile e sereno, nel gioco.

Fuori dal campo era spiritoso, intraprendente soprattutto con le ragazze, mai in difficoltà in qualsiasi situazione che risolveva sempre al meglio per cui fu facile per me sceglierlo od essere scelto come amico del cuore.

Sul mio DKW 125 scorazzavamo da ogni parte, sempre partendo dall’angolo, con ogni tipo di destinazione: dai vari campi per fare o vedere allenamenti, o al cinema alla sera o a pomeriggi danzanti in abitazioni private come si usava allora.

E proprio ad uno di questi pomeriggi incontrerò Laura, che diventerà poi mia moglie e lui una sua amica che frequenterà per un poco.

La frequentazione rallenta, ma gli incontri no, soprattutto quando Franco diventa giornalista sportivo e il suo punto di osservazione del baseball diventa quella struttura del Falchi che chiamavamo Fort Knox o Apaches sede dei commentatori delle cronache per il pubblico e per la radio oltre ai vari giornalisti che, ci si creda o no, avevamo sempre al seguito delle nostre gare: fosse lo stesso Basile o Giorgione Regazzi o Stefano Germano, sempre per citare i frequentatori anche dell’Angolo, a tempo perso. Franco sopravvive a tutti e resta infine l’ultimo affezionato al suo posto di osservazione fino a quando il Falchi si trasforma e il Forte viene demolito. La carriera di Basile continuerà in seguito brillantissima anche fuori dall’ambito sportivo; peccato averlo perso di vista, soprattutto come persona.Non giocava in squadra con me: lui era prima base dei Tiger, il prima base più atipico che ci potesse essere perché non era molto robusto e alto, non era un battitore di potenza come si richiedeva allora a chi giocava in prima, ma in compenso era affidabile e sereno, nel gioco.Fuori dal campo era spiritoso, intraprendente soprattutto con le ragazze, mai in difficoltà in qualsiasi situazione che risolveva sempre al meglio per cui fu facile per me sceglierlo od essere scelto come amico del cuore.Sul mio DKW 125 scorazzavamo da ogni parte, sempre partendo dall’angolo, con ogni tipo di destinazione: dai vari campi per fare o vedere allenamenti, o al cinema alla sera o a pomeriggi danzanti in abitazioni private come si usava allora. E proprio ad uno di questi pomeriggi incontrerò Laura, che diventerà poi mia moglie e lui una sua amica che frequenterà per un poco. La frequentazione rallenta, ma gli incontri no, soprattutto quando Franco diventa giornalista sportivo e il suo punto di osservazione del baseball diventa quella struttura del Falchi che chiamavamo Fort Knox o Apaches sede dei commentatori delle cronache per il pubblico e per la radio oltre ai vari giornalisti che, ci si creda o no, avevamo sempre al seguito delle nostre gare: fosse lo stesso Basile o Giorgione Regazzi o Stefano Germano, sempre per citare i frequentatori anche dell’Angolo, a tempo perso.

Franco sopravvive a tutti e resta infine l’ultimo affezionato al suo posto di osservazione fino a quando il Falchi si trasforma e il Forte viene demolito.

La carriera di Basile continuerà in seguito brillantissima anche fuori dall’ambito sportivo; peccato averlo perso di vista, soprattutto come persona.

(Franco Ludovisi - profilo Facebook)


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