Lachi Romano
(Ferrara 1928 – Roma 2012). Uno dei primi grandi lanciatori italiani, soprannominato l’“Artista”, era famoso per il suo lancio “drop”. Cresciuto nella Lazio è passato alla Roma nel 1950. Ceduto al Cus Bologna nel ‘53 è tornato nuovamente nella Roma nel ’56. Nel ’57 viene ingaggiato dal Nettuno, dove resta fino al ’62. L’anno successivo approda alla Pirelli Milano e nel ’71 conclude la sua carriera nel Cus Genova. Ha vinto lo scudetto con la Roma nel ’50 (189 K). Fece parte della prima storica Nazionale che debuttò allo Stadio Torino di Roma, il 31-8-’52 (Italia-Spagna 3-7 – primo lancio di Gregory Peck – Lachi entrò come rilievo) e in totale vanta 14 presenze azzurre. Primo lanciatore in Italia ad effettuare 9 K consecutivi in tre inning (in Roma-Monza 15-2, 15 Luglio 1950). Le statistiche complessive recitano 77 W e 70 L, 1667 K, con una sorprendente media PGL (ERA) di 2.15. Si dice che durante il suo periodo d’oro abbia completato partite anche con 20 o più strikeout, soprattutto quando nel Cus Bologna i suoi lanci erano ordinati e ricevuti dall’astuto catcher oriundo americano Piccicacco. Su di lui circolano numerose leggende, tra cui quella che lo vuole iniziatore e primo istruttore di Giulio Glorioso, conosciuto per caso, nell’immediato dopoguerra, a Roma su Ponte Milvio. Appunto, una nostalgica leggenda. Nel 2005 fu indotto alla Hall of Fame del baseball italiano.