Friuli Venezia Giulia
Friuli-Venezia Giulia dai Giants alle Pantere Nere
Non è un caso che il baseball nel Friuli sia partito proprio da Trieste che fino al 1954 fu sotto amministrazione americana. Durante tutti quegli anni il gioco fu praticato e diffuso anche se mancavano le strutture sportive adeguate. Le partite venivano giocate sul campo di calcio di Zaule, su terreni erbosi ed irregolari e con tenute che se per la prima squadra erano quelle degli Yankee, fatte arrivare appositamente da New York, di solito invece consistevano in blue jeans e una casacca. Subito dopo la guerra si formò l’Inter Zaule e intorno al 1950 al Royco Club prima squadra sponsorizzata d’Italia, che nel 1950 e nel 1951 partecipò al Campionato Italiano. Nel 1953 gli Yankees Trieste arrivarono terzi dietro a Nettuno e Lazio, quarti l’anno successivo.
Nel 1955 e nel 1956 toccò ai Giants provenienti da alcuni anni di serie B rilevare l’eredità degli Yankees in seria A, ma la squadra entrò presto in crisi. Trieste non fu più rappresentata a questi livelli fino al ’63 quando il Radici militò di nuovo nel massimo campionato in quell’anno e nel successivo un’ultima presenza nel ’74 in A della Alpina-Buzzin Trieste e poi un calo, non certo di popolarità, visto il proliferare di squadre ai livelli inferiori, ma dovuto a motivi economici principalmente.
Negli anni cinquanta il baseball incominciava ad essere riconosciuto anche a Monfalcone e nel mandamento. I primi gruppi spontanei datano intorno al 1957-58 e successivamente ad una precedente squadra nascono nel ’59 i Falchi di Monfalcone che partecipano al campionato di serie C. I Falchi durarono fino al ’64 e la loro storia fu più ricca di passione che di successi. Nel campionato di serie C del ’61 li troviamo quarti su cinque squadre anche perché la Virtus Friuli si classificò ultima per una penalizzazione.
Davanti ai Falchi quell’anno la Pellecana BC di Trieste, vincitrice del campionato regionale, il Cus Trieste, secondi e i Black Panther’s di Ronchi. Le Pantere Nere furono proprio la “bestia nera” dei Falchi che rimediarono cocenti e memorabili sconfitte contro di loro. Ciò nonostante la tenacia e la volontà di giocare produssero l’effetto baseball del monfalconese, un fenomeno che dura tutt’ora. La rivalità con i cugini ronchesi, già lanciati verso traguardi più alti, mantenne il baseball vivo in Monfalcone anche dopo i Falchi che divennero Monfalcone Baseball Club nel 1964, partecipando alla serie C e quindi alla D. Per un breve periodo alla fine degli anni sessanta divennero Fiamma, e ritornati Monfalcone B. C. incominciarono una serie di successi che doveva protrarsi per anni.
Campioni d’Italia di serie D agli inizi del settanta, il Monfalcone BC arriva a partecipare alla serie A nel 1975. Ciò oltre che per i piazzamenti fu possibile per i rimaneggiamenti cui furono le serie nazionali: la D nel ’74-’75 diventava serie C, la C B e la B quindi tramutata in A mentre proprio in quel ’75 veniva istituita la serie nazionale. Il Monfalcone BC si trovò quindi ad un passo dal gareggiare con le grandi del baseball. Si può quindi ricordare il Monfalcone BC, come la maggiore squadra cittadina, le cui sorti dopo una rinuncia alla serie A nel ’75 e ad un campionato di serie B fatto in unione con la Libertas Monfalcone, squadra sorta nel ’70 dalle ceneri dei Month Hawks, nati nel ’68 – ’69 alla Marcelliana furono infauste, chiudendo poco dopo l’attività per difficoltà tecniche ed anche economiche.
Dopo quasi quattro anni di silenzio ora Monfalcone ricomincia ad essere presente in un campionato di baseball con la nuova società la U. P. Falcons iscritta quest’anno alla serie C. Ben più gloria doveva invece spettare al baseball ronchese.
I Black Panter’s iniziavano la loro attività alla fine degli anni cinquanta: nel 1963 diventavano campioni di serie C, nel ’64 di serie B. Nel ’69 vincono anche la serie cadetta e partecipano come Norditalia al massimo campionato. Qui come Cumini Ronchi rimangono fino al ’75 ed il miglior piazzamento lo conseguono nel ’72 arrivando quinti.
La trasformazione della A in serie Nazionale li costringe a rinunciare alla categoria superiore. A dimostrazione del loro strapotere vincono rinunciando poi nuovamente alla promozione, i campionati della serie cadetta del ’76 e del ’77, la rivincono nel ’79 e salgono questa volta alla nazionale dove rimarranno per i due successivi anni.
Da questa sintetica carrellata sulla sua storia locale, che non premia certo in modo adeguato gli uomini e le squadre di queste zone, emerge comunque come il baseball abbia trovato nell’ambito di Trieste, Monfalcone e Ronchi, un terreno fertile e si sia dimostrato popolare a tutti gli effetti, popolarità che ora si allarga sempre più anche al Friuli, testimoniando così come il baseball sia uno sport vivo e con ancora un grande futuro.