Società

Parma


Nella massima serie dal 1958 con la Robur, ha vinto 5 scudetti (1976 – 1977 Germal, 1982-1982 Parmalat, 1985 World Vision) e 6 Coppe dei campioni (1977, 1978, 1980, 1981, 1983, 1984)

Le città del baseball PARMA di Giovanni Monegatti

Il 15 giugno 1949 davanti ad un notaio, nasceva ufficialmente il baseball a Parma. L’atto di costituzione del Parma B.C. veniva firmato da Giuseppe Monti, Mario Truzzi, Giovanni Monegatti, Antonio Poli, Martino Zanichelli, Azzolino Carrega. Il lavoro di questi pionieri sfociava un anno dopo nell’organizzazione del precongresso della delegazione Lib all’Hotel Macina. Nei contatti con i rappresentanti della Fipab veniva lanciato un ponte per l’accordo nazionale: Monegatti e Monti entravano come consiglieri probiviri nella nuova Federazione.

Il Parma B.C. partecipa al campionato di Serie A impostato su quattro gironi; le prime due classificate entreranno nella Serie A 1951. I parmigiani schierano Monegatti, Cantarelli, Cavatorta, Del Sante, Zanet, Carrega, Del Poggetto, Aroldi, Manfredi, Longhi, Pezzali, Cavalli. Arrivano quinti preceduti da Firenze, Bologna, Royco Trieste, Bentegodi Verona. Nel ’51 (serie B) potenziano la squadra l’oriundo Cavatorta, Boni, Pedrini, Mora, Melani e Tincati: la promozione è sfiorata. Vince il Bentegodi davanti al Parma, Longbridge Bologna, Pirelli Milano e ATM Milano. Ancora la B nel ’52 con Bentegodi, Pirelli, Lib. Verona, Cus Parma e Lib. Brescia. Per il B.C. scendono in campo Cavalli, Cantarelli, Pedrini, Notari, Del Sante, Cocconi, Boni, Aroldi, Del Poggetto, Tincati, Monegatti e Mora. Ancora un secondo posto.

Nel frattempo il Cus allarga la sua attività al baseball. Parma è la prima città a rispondere. Nel ’52 partecipa alla serie B grazie all’impegno di Silvio Simonetti, Mario Dall’Argine e Luigi Roncoroni. Il tecnico è Giorgio Giovannelli, il capitano Gianni Morini. In campo, Campanini, Cavalli, Pisi, Cantoni, Righi, Mariussi, Saccani, Notari, Mora, Calotta, alcuni dei quali destinati a passare al Parma B.C.

Gli anni della crisi coincidono con l’apertura al baseball di un club privato, la Robur di cui è presidente Renzo Melley e, nel ruolo di general manager, il geometra Tullo Massera grazie al quale inizia la vera storia del baseball a Parma. Con l’aiuto di Luciano Del Sante e Nino Cavalli, la squadra viene accettata fra calcio e bocce, gli sport più praticati dalla Robur ma nel volgere di pochi anni sarà il baseball il gioco numero uno della società.

Cavalli scrive addirittura a Sport Illustrated il cui direttore, Judd Dunn lancia una sottoscrizione per la città di Verdi e Toscanini. Phill Rizzuto e Yogi Berra organizzano una partita il cui incasso viene trasformato in materiale che finisce a Parma. Grazie a uno dei titolari della Tanara, Antonio Marchi, la squadra ottiene la prima sponsorizzazione; Tullo Massera, fautore dell’operazione, assume il comando delle operazioni fino a quando passerà il basetone del comando ad uno dei suoi ex giocatori, Aldo Notari che nel frattempo ha svolto il ruolo di dirigente e poi consigliere della Tanara (’66-’68), quindi presidente del comitato regionale.

L’arrivo di personaggi come i “colored” Cotton e Norris aumentano l’entusiasmo nella città che trova un vivaio notevole in Borgo della Trinità e via Cavallotti nonché in via XX Settembre. Le mazzate dei due soldati americani aumentano gli spettatori che da cento (in Cittadella) diventano mille (al Tardini). Oramai il baseball ha conquistato una posizione di rilievo nell’ambito cittadino: giocano altre società, il Bar Morris, ad esempio, grazie all’entusiasmo di Morris Mantegari, San Michele, Corpus Domini, l’ Amni (circolo Marinai). Il comitato regionale, composto da Mantegari (presidente), Cavalli, ing. Antonucci (tecnico del Comune il quale abbozzò la nascita dello stadio da baseball, prima di scomparire in un incidente d’auto) rag. Marcello Silvani e rag. Mattioli. Allarga gli interessi e le simpatie la passione di Cavalli, Luciano Del Sante, Bruno Cantarelli, sfocia nella scoperta di giovani di valore come Buschini, Cagozzi, Italo Iemmi e Savignano per non dire poi di Montanini, Cantù, Bertolotti e quindi Giorgio Castelli il più grande di tutti i tempi.

La Tanara ingaggia anche un tecnico americano, Chet Morgan, dopo avere mancato il colpo con un allenatore venezuelano. Vengono lanciate le basi per superare la fase pionieristica: grazie a Massera e poi a Notari, Parma infila la strada che porterà agli scudetti e alle coppe dei campioni.

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