Torino
TORINO E IL BASEBALL: AMORE A PRIMA VISTA di Ignazio Gori
Il baseball a Torino nasce alla FIAT Mirafiori, quando un gruppo di ragazzi, apprendendo da un quotidiano che si era disputata la prima partita ufficiale a Milano, avevano contattato la LIB per conoscere regolamento e modalità di iscrizione. Siamo nel Maggio del 1948 e Max Ott (al secolo Mario Ottino), il padrino del baseball italiano, arrivò in città per le prime lezioni tecniche. Una curiosità molto interessante riguarda il primo Manuale Tecnico del quale Ott si serviva, ricavato dalla ricalcatura in carta copiativa di un giornalino a fumetti americano, con il diamante, le posizioni di gioco, le regole fondamentali. Così, quello stesso anno, nel mese di Settembre, i ragazzi di Mirafiori che avevano contattato Ott costituiscono il primo club cittadino, il BC Columbus. Il presidente era Enrico Balocco, il manager Antonio Zula e il capitano della squadra Pietro Dezzani. Di conseguenza, su iniziativa della Columbus, nacque sempre sotto l’attenta presidenza di Balocco la Sezione LIB torinese, ormai desiderosa di schierare una sua squadra ufficiale. Il “Club del ‘48”, sollecitato da Balocco, formò così il suo consiglio direttivo, composto da Terenzio Magliano come presidente, Vincenzo Gillardi manager e il mitico Bruno Beneck capitano della squadra. Avevamo dunque due squadre. Il Club del ’48 cambiò presto nome in Juventus ’48 BC, mentre il Columbus assunse nel ‘49 il nome ufficiale di Torino BC. Il 10 Maggio del 1940 il Torino BC disputa allo Stadio Comunale il suo primo incontro di Serie A contro il Firenze. La squadra di capitan Dezzani alla fine del campionato si piazzò al 5° posto. La Juventus invece militava in Serie B, con uno sguardo attento rivolto al futuro. Nel 1950 il Toro arriva 8° ma in squadra arrivano rinforzi validi, tra cui Spinelli, Salma, Anselmi, Fornaca, Brenchio, Falletti e Magno. La squadra era mossa prevalentemente dalla passione per il gioco, non c’erano ovviamente stipendi e rimborsi, il bilancio era zero o sottozero e i giocatori stessi e soci provvedevano alle spese e alle trasferte. Nel 1951 il Torino arriva all’ultimo posto, 10°, e retrocede, mentre la Juventus conclude il campionato di Serie B al 3° posto, grazie a un ottimo organico formato dai Pirro, Desclos, Patuzzi, Gallizio, Pastore e Repetto.
Con l’arrivo del nuovo presidente Giorgio Bellagarda arriva anche un po’ di respiro economico e alla prima squadra si aggiunsero delle squadre-serbatoio che disputavano tornei regionali o interregionali, dalle quali sarebbero usciti molti giovani prospetti destinati a rinforzare soprattutto la Juventus; tra questi Spezzani, Pellizzari, Gilioli, D’Orazio, Magnani, Bottoli e molti altri. Luciano Hess, passato precedentemente alla Juve, diventa manager del Toro, un fatto importante che segnerà gli anni avvenire di una solida guida tecnica. Un altro passo fondamentale fu fatto nel 1951 quando la squadra, lasciato il Comunale del calcio, potette usufruire di un proprio “diamante” di gioco, il Bernini. La società era sempre più unita, basti pensare che una volta, causa il maltempo, le basi si erano consumate e allora si pensò di sostituirle con alcuni cuscini del sofà di casa Dezzani, offerti dalla madre del mitico primo capitano torinese. Questi episodi romantici fanno amare il baseball ancora di più e sono ossigeno puro per la memoria collettiva di questo sport. Sempre nello stesso anno, per l’esattezza il 1° Marzo, la città di Torino entra nella storia del baseball giornalistico nazionale per la fondazione della prima rivista specializzata, “Baseball”, con direttore Bellagarda, edito dal Comitato Regionale Piemontese.
Nel successivo Ottobre nasce addirittura un secondo periodico dedicato al batti-e-corri, “All’insegna del Toro che batte” con la collaborazione fondamentale di Germonio nel frattempo approdato al Torino. Nella stagione 1952 sia il Torino che la Juventus disputano il campionato di Serie B. Il Toro si classifica secondo dietro gli Yankees Trieste mancando per un soffio la promozione. Il baseball aveva ormai sfondato in città e si formarono presto altre società, come i Dodgers del Dopolavoro Ferroviario – una sorta di selezione di operai ferrotranvieri appassionati –, il Barriera Nizza, oltre alla squadra femminile di softball, le Torino Tigers – nomignolo che richiamava i Detroit Tigers, la squadra dell’altra capitale mondiale dei motori. Negli anni successivi, sotto la presidenza di Piero Spinelli e poi di Mario Bretto, il Torino disputa molti campionati cadetti mai riuscendo purtroppo a risalire in massima serie. Solo alla fine degli anni ’70 e l’inizio degli ’80 il Torino e la Juventus riuscirono a risalire ai massimi livelli del baseball nazionale. Una delle migliori formazioni del Toro è quella della stagione 1978, targata “William Lawson’s”: il presidente era Giuseppe Prone, il dirigente Bruno Papi, e la squadra composta da Corradazzo, Pellizzari, Marchetti, Valenti, Comba, Bondavalli, il grande lanciatore Dario Borghino – che con Paschetto e Bava sono i primi pitcher “torinesi” cad arrivare fino in Nazionale – Giacalone, Bonisoli, D’Urso, Gabri, Biagio, Milani, Gioanola, D’Ercole, Cesare, Rossini, Nuti, Costa, Gabri, Girardi e Vegni, guidati dal manager Tito Rael. I tifosi ella Juve ricordano invece come la migliore formazione bianconera quella di Merlone, Bordino, Minelli, Giardino, Bovio, i fratelli Cresto, Smith, Pellizzari, Giglio, Mascarello, Tosco, Harris e Bava; manager Edoardo Cena e coach l’americano Urner.
Attualmente la città di Torino è rappresentata dai Grizzlies Torino, che giocano sul diamante, piccolo – solo 1000 posti – ma completo di tutto, di via Passo Buole 94 e che nel 2020 sono stati ripescati per disputare la Serie A1. A Torino amano la nostalgia, e ancora oggi, oltre alla formazione del Torino calcio, purtroppo scomparsa a causa del tragico incidente di Superga, il 4 Maggio 1949, molti anziani ricordano a memoria la formazione storica di quel primo Toro del baseball, quei ragazzi che hanno il merito di aver portato la passione a ridosso della Mole Antonelliana: capitan Pietro Dezzani, Andrea Olivieri, Sergio Opesso, Giovanni Zani, Antonio Zula, Sergio D’Orazio, Pier Vittorio Certano, Luciano Enrico Hess, Augusto Odorico e Marcello Bottoli … I ragazzi del diamante Bernini, i ragazzi del baseball.