Società

Trieste Julia Alpina


Nata nel 1948 ad opera del cav. Mario Rispoli che rimase presidente per un ventennio; l’hanno seguito nell’ordine l’avv. Mario Rudo, americani Parrish e Brubaker. Nel 1972 Franco Caldognetto è il nuovo manager e lancia Zoccoli, Stante e Serra (poi azzurrini negli USA) con Marino Bosdachin allenatore-giocatore, la De Martino è terza a Roma. Nel 1973 autentico boom, pilotata da Bruno Delise l’Alpina vince lo spareggio con il Firenze sul neutro di Parma ed è campione cadetti. Gli autori del miracolo sono Bossdachin, Caldognetto, Carraro, Carli, Orlando e Raffaele Glavina, Marussich, Idini, Giuseppe e Sergio Perini, Zuccoli. Dopo la retrocessione fra i cadetti, tocca a Luciano Miani rilanciare le sorti del club; nel 1978 inaugurazione del nuovo stadio di Prosecco e sponsorizzazione della Mobil Elio. Nel 1979 è abbinata a Missouri Jeans, titolo di A-1. Il 1979 è la stagione di Robert Grant, ricevitore dei Mets che arriva a Trieste per sostituire il fuggitivo Mark Julius che è rimasto per una sola notte.

Senza finanziamenti il direttore si dimette, Ferluga e Franco Piazza ripartono con i “cocci” della serie C. In tre anni con Mario Bosdachin viene risalita la china ed esplodono talenti come Cernecca, Carella, Sonni, De Robbio, Balestra. Il 15 agosto 1982 i giovani dell’Alpina vincono lo spareggio con il Padoca sul campo di Ponte di Piave e poi le finali di Bologna a spese di Vicenza, Palermo, Lazio e Castiglione. Nell’83 con i collaudati Starte, Vascotto, Previsti e Buzzai, l’Alpina si qualifica per i play off della serie nazionale, Fra i protagonisti: Balestra, Buzzei, Carella, Cernecca, Cossutta, Merussich, Monteleone, Previsti, Serini, Trento, Stante, Vascotto, i fratelli De Robbio, il manager Bosdachin. Nel 1984 resurrezione e morte del baseball triestino. Fusione della Julia e dell’Alpina ma con quattro professionisti ingaggiati da Reiter la società non regge ugualmente, pur salvandosi sul campo con onore. Col bilancio in passivo, la autoretrocessione in C è inevitabile.

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